VERSO IL TEMPO DELL’ESSERE. Opere 1958-2018

ENNIO CALABRIA E’ IL SUO TEMPO

Presentazione della mostra

Roma rende il meritato omaggio al grande pittore Ennio Calabria. E lo fa in maniera indimenticabile. Infatti, il Museo di Palazzo Cipolla in Via del Corso, ospita una straordinaria mostra dal titolo VERSO IL TEMPO DELL’ESSERE. OPERE 1958-2018, in occasione dei sessanta anni di attività del maestro e ad oltre trenta anni dell’ultima rassegna romana a Castel S. Angelo.

Si resta senza respiro a leggere questa mostra e ad immergersi nelle forme e nei colori dell’arte di Ennio Calabria. A cominciare dalla prima sala, dove Presentimento d’acqua ovvero il grande ombrello rotto che non protegge più nessuno come la società in cui viviamo; L’Uomo e la Croce, stupefacente crocifissione laica; il Pensiero nel Corpo sulla dissoluzione delle ideologie: queste tre grandi tele aprono un percorso di lettura che costringe a sostenersi alle pareti per non lasciarsi travolgere dalla piena delle emozioni che nascono dall’emergere delle icone del secondo Novecento e dell’inizio del terzo Millennio.

Roma, Ingresso di Palazzo Cipolla

Icone che si fenomenizzano nei ritratti dei protagonisti, da Iosif Stalin a Mao tse Dong, da Ho Chi Minh a Ernesto Che Guevara, da Benedetto XVI al poeta Jorge Luís Borges e allo scrittore Italo Calvino; ad avvenimenti che hanno segnato il nostro tempo, dai funerali di Palmiro Togliatti a quelli di Giovanni Paolo II; da manifestazioni occasionali, fattori comportamentali, fatti di costume, abitudini mentali; oltre ad alcuni autoritratti che hanno la potenza e la suggestione della grande pittura fiamminga.

Una mostra che lascia letteralmente senza parole. Una sorta di Sindrome di Stendhal colpisce il visitatore man mano che percorre le sale dell’esposizione. Come può questa pittura sull’attualità temporale e di storia così antiretorica colpire il cuore e la mente dell’osservatore?E questa fenomenologia della realtà che è dentro di noi perché si è fatta materia di una nuova antropologia fisiologizzata che zittisce il palpito del compiacimento?

Ennio Calabria e Gabriele Simongini

E’ il genio che si aggira per le sale e ricostruisce la realtà del tempo interessato senza concessioni al sentimentalismo e alla nostalgia. Scatta la scintilla della volontà di sentirsi nel solco di quella lezione e di tornare all’impegno per la verità. Uno storicismo più forte di qualsiasi saggio critico. Una grande lezione, più di tanti corsi di storia e di sociologia politica ed economica.

Curata da Gabriele Simongini, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, il cui presidente Emmanuele Emanuele ha sostenuto con ogni mezzo, realizzata da Poema in collaborazione con la Fondazione Civita, la mostra si avvale di un allestimento da encomio, merito di Rita Pedonesi direttrice dell’Archivio Calabria e di Giovanni Morabito. Il catalogo, edito in italiano e inglese da Silvana editore, si avvale di contributi critici di Gabriele Simongini, Ida Mitrano, Claudio Crescentini, Emmanuele Emanuele, Paolo di Giammaria, accanto ad una intervista di Marco Bussagli e ad una selezione di scritti di Ennio Calabria operata da Tiziana Caroselli.

Ad aprire le porte di palazzo Cipolla ai giornalisti ed agli studiosi c’erano tutti i protagonisti di questo eccezionale evento. Ma il più emozionato era Ennio Calabria, circondato dall’affetto e dall’ammirazione di tutti coloro che amano la pittura fatta di forme colori pennelli e tela che la mano guidata dall’imponderabile traccia per dare parola alla verità.

Roma deve essere fiera di annoverare tra i suoi cittadini una personalità artistica come Ennio Calabria, la cui forza quasi profetica continuerà ad irradiare con il suo graffiante laser l’angoscia della società e della realtà contemporanea.

Ancora una volta, Ennio, grazie per quello che destini agli altri, oltre che a te stesso.

Agostino Bagnato

Roma, 19 novembre 2018